preoccupazione in quartiere per la situazione del Gruppo Mezzaroma e per la sorte dei risparmi dei tanti talentini che hanno investito a Rione Rinascimento!

preoccupazione in quartiere per la situazione del Gruppo Mezzaroma e per la sorte dei risparmi dei tanti talentini che hanno investito a Rione Rinascimento! Ecco quindi le ultime dal sito Milano-Finanza, segnalateci da un gentile lettore che ringraziamo

http://tg-talenti.blogspot.it/2017/10/molti-sono-interesse-e-preoccupazione.html

LINK: https://bebeez.it/2017/09/28/ieri-ok-dei-creditori-riuniti-adunanza-salvataggio-dei-mezzaroma/

Si è tenuta ieri l’adunanza dei creditori della Impreme spa, la holding della famiglia di costruttori Mezzaroma, che ha dato il via libera formale all’accordo di ristrutturazione del debito siglato a inizio luglio con le banche finanziatrici alla luce dell’ingresso nel capitale del gruppo del fondo Varde.
La scorsa estate Varde si è accordato infatti per acquistare circa 200 milioni di euro di crediti vantati da Aareal Bank, Banco Bpm e UniCredit (142,3 milioni da sola) verso il gruppo a un prezzo compreso tra il 40 e il 75% del valore lordo, dopo aver acquistato 221 milioni di euro di crediti in portafoglio a Mps (i Mezzaroma per alcuni anni sono stati proprietari della squadra di calcio del Siena), di fatto mettendosi in portafoglio il 100% dei crediti delle banche verso il gruppo di costruzioni.
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Stadio della Roma: la Regione convoca una nuova conferenza dei servizi, le associazioni chiedono trasparenza sulle procedure

Stadio della Roma: la Regione convoca una nuova conferenza dei servizi, le associazioni chiedono trasparenza sulle procedure

 

fonte: https://tg-talenti.blogspot.it/2017/09/stadio-della-roma-la-regione-convoca.html

 

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:

Un simultaneo scambio di Pec tra la Regione Lazio  e  le associazioni: la direzione urbanistica regionale annuncia l’inziio di una nuova  conferenza dei servizi sul nuovo progetto dello Stadio della Roma, le associazioni chiedono spiegazioni  sulle controverse  scelte procedurali adottate.
Nello stesso momento in cui   Carteinregola e altre associazioni notificavano tramite Pec una lettera alla Regione Lazio,  in cui chiedevano trasparenza non solo sugli atti e sulle iniziative relative al nuovo Stadio della Roma, ma anche sui presupposti giuridici a cui questi facevano riferimento per  l’iter del procedimento, ci  è  arrivata una Pec da parte della  Regione Lazio, con la comunicazione dell’inizio   di una nuova Conferenza dei servizi decisoria- prima riunione il 29 settembre –  sul nuovo progetto,  che si chiama ufficialmente “progetto definitivo adeguato“.
Pensavamo che, a questo punto, la nostra lettera fosse superata, e che avremmo   finalmente trovato,  tra i documenti della convocazione, la  risposta ai tanti dubbi che avevamo appena sottoposto, ancora una volta, ai responsabili del procedimento, chiedendo che fossero   “portati a conoscenza della cittadinanza – con pubblicazione sul sito dedicato – i presupposti giuridici e amministrativi su cui si fonda l’azione dell’Amministrazione nell’attuale fase dell’iter del procedimento“.
I punti su cui chiedevamo e chiediamo spiegazioni, perchè ci  appaiono assai poco chiari, sono essenzialmente tre (sotto il testo integrale della lettera):
1) La mancata chiusura del procedimento della conferenza dei servizi decisoria per l’esame del progetto scaturito dalla Delibera di Roma Capitale 132/2014 (Marino/Caudo)e l’inserimento di una nuova conferenza per l’esame di un  progetto   ben diverso scaturito  dalla Delibera 32/2017 (Raggi/Montuori):   chiediamo  –   di esplicitare su quali basi si sia deciso di lasciare aperto  il procedimento avviato sul “vecchio” progetto “- la cui conferenza dei servizi decisoria si è conclusa  con esito negativo – e  di accordare una nuova conferenza di servizi al “Progetto definitivo adeguato” , che è  un progetto profondamente modificato, non già – o non solo – per ottemperare alle prescrizioni dei pareri rilasciati dai Responsabili Unici sul progetto precedente, ma soprattutto per uniformarlo  “agli atti amministrativi di Roma Capitale di recente emanazione” , cioè alla scelta dell’attuale Amministrazione di tagliare cubature edilizie e, di conseguenza, molte infrastrutture pubbliche, cambiandone completamente l’impostazione.

2) La mancata sottoposizione, da parte di Roma Capitale, del nuovo progetto “adeguato”alla Conferenza dei servizi preliminare. Sia i citati  commi sugli stadi della legge 147/2013, sia i nuovi commi riformulati dal D.L. 50/2017, prevedono una conferenza preliminare  sullo studio di fattibilità,  e anche la relativa dimostrazione dell’equilibrio economico/finanziario dell’intervento.  

3) L’annunciata (da parte di Roma Capitale) e richiesta (da parte del proponente privato) applicazione dell’art.62 della L.50/2017,  che prevede che l’approvazione del verbale della Conferenza dei Servizi decisoria “costituisce, ove necessario, adozione di variante allo strumento urbanistico comunale ed è trasmesso al Sindaco, che lo sottopone all’approvazione del consiglio comunale nella prima seduta utile”. Chiediamo come sarà garantito il rispetto  della fase pubblicistica prevista dalla legge, che dovrebbe  svolgersi all’interno della nuova conferenza, soprattutto per quanto riguarda quando e come sarà possibile raccogliere le osservazioni alla Variante urbanistica dei cittadini  e tutti gli altri  passaggi di legge.

Ma   l’”atto di indizione” della Conferenza dei servizi decisoria purtroppo non  fornisce alcuna spiegazionein proposito,  limitandosi a squadernare, come purtroppo gli atti delle amministrazioni pubbliche ci hanno abituato, un lungo e dettagliato elenco di date e numeri di protocollo, con l’indicazione di quello che è stato notificato,  richiesto, fornito, depositato, deliberato dai vari soggetti e uffici, limitandosi a citare alcune leggi che, in realtà,  offrono assai pochi elementi  utili per una  valutazione dei passaggi amministrativi  un minimo circostanziata.
Ma il bello è che, a giudicare dagli stessi atti della Regione –  la nota ai responsabili unici il 22 giugno scorso  riportata anche nell’atto di indizione di oggi –   si direbbe che anche per gli uffici regionali   il percorso procedurale individuato non sia scevro da dubbi e interpretazioni. Basta leggere  la richiesta, rivolta agli stessi responsabili unici,  di valutare  se “la diversa formulazione proposta [del progetto Raggi/Montuori] consenta la prosecuzione nell’ambito del medesimo procedimento ex L.147/2013″ o la considerazione sul fatto che “sembrerebbe emergere che il progetto alla base della dichiarazione del pubblico interesse [sempre quello Raggi/Montuori] sia difforme da quello attualmente all’esame degli uffici regionali [Marino/Caudo]. O, ancora, la precisazione che ” la  pubblicazione ai fini della raccolta delle osservazioni” sia un “momento tipico ed ineludibile di qualunque procedura urbanistica”   e  il presupposto  del “completamento del procedimento di variante Urbanistica” . 
Chiediamo quindi, ancora una volta, che su un tema oggetto di un così ampio dibattito pubblico, e su un intervento così impattante per la Città di Roma come lo Stadio Tor di Valle e i suoi ancora notevoli annessi direzionali e  commerciali,  sia reso chiaro e pubblico ogni passaggio.


Nella home page del  sito regionale “trasparenza dello Stadio”, appena inaugurato, sotto una sintesi dello “stato dell’arte” campeggiava la scritta “Come Regione garantiremo la trasparenza e la correttezza nelle procedure decisionali“. A un anno di distanza, c’è la sintesi aggiornata, ma la frase è sparita.
Ci auguriamo che venga di nuovo messa in bella evidenza, insieme a una catalogazione dei materiali che sia accessibile e comprensibile a tutti – anche una complessità senza strumenti di orientamento genera opacità –  e soprattutto insieme a tutte le risposte ai cittadini.

Anna Maria Bianchi Missaglia
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

La lettera*
Oggetto: Trasparenza del procedimento autorizzativo del Progetto dello Stadio a Tor di Valle presso la Regione Lazio
Roma, 15 settembre 2017
Le scriventi associazioni Carteinregola, Cittadinanzattiva Lazio, CILD Centro di Iniziativa per la Legalità Democratica, OPA Osservatorio Pubblica Amministrazione, VAS Verdi Ambiente Società Roma, chiedono che, al fine di garantire la totale trasparenza dell’azione amministrativa relativa alla valutazione del progetto del Nuovo Stadio della Roma, siano portati a conoscenza della cittadinanza – con pubblicazione sul sito dedicato – i presupposti giuridici e amministrativi su cui si fonda l’azione dell’Amministrazione nell’attuale fase dell’iter del procedimento, in particolare su alcuni aspetti che appaiono assai poco chiari:

  1. La mancata chiusura del procedimento della conferenza dei servizi decisoria per l’esame del progetto scaturito dalla Delibera di Roma Capitale 132/2014. La seduta conclusiva della conferenza dei servizi indetta il 12.09.2016 si è tenuta il 3 marzo 2017 e il 5 marzo l’Amministrazione regionale ne ha determinato la chiusura con esito negativo, lasciando tuttavia aperto il relativo procedimento e concedendo al proponente il termine del 15 giugno per la formulazione di osservazioni. Risulta dalle ripetute dichiarazioni dell’Assessore Civita riportate da fonti di stampa – che l’Autorità procedente si appresterebbe ad aprire una nuova conferenza dei servizi all’interno dello stesso procedimento, coerentemente alla richiesta della soc. Eurnova che, nelle sue osservazioni in data 15 giugno, oltre ad affermare che “è assodato … che l’attuale fase procedimentale è ricompresa nel medesimo procedimento ex Legge 147/2013 …. avviato con la Delibera 132/2014”, chiede che “la nuova soluzione progettuale (denominata “Progetto definitivo adeguato”) sia esaminata e positivamente valutata da tutte le Amministrazioni interessate in una nuova seduta della conferenza dei servizi”.

Orbene, a parte che dalla formulazione del testo non è chiaro se Eurnova preveda che si possa esaurire il procedimento in una sola riunione, né se si riferisca alla “vecchia” o a una “nuova” conferenza dei servizi, è evidente che intenda riferirsi comunque al “vecchio procedimento”. Si chiede quindi di esplicitare se tale tesi sia fondata e se il procedimento rimasto aperto ben oltre i termini previsti continuerà effettivamente a rimanere aperto per accordare una nuova conferenza di servizi. Appare infatti urgente e necessario dirimere le forti perplessità sorte in proposito da più parti, dato che non appare affatto sufficiente il generico richiamo al principio di economicità e non aggravio del procedimento amministrativo nel caso in questione, in quanto la nuova conferenza dei servizi sarebbe chiamata ad esprimersi su un progetto che pur definito “Progetto definitivo adeguato” “ai fini del superamento delle criticità emerse nella conferenza dei servizi decisoria” in realtà è un progetto profondamente modificato, non già – o non solo – per ottemperare alle prescrizioni dei pareri rilasciati dai Responsabili Unici sul progetto precedente, ma anche “agli atti amministrativi di Roma Capitale di recente emanazione”. Tali atti – come si legge nella relativa Delibera dell’Assemblea Capitolina 32/2017 – hanno comportato la completa revisione dell’interesse pubblico dichiarato con D.A.C. 132/2014, presupposto giuridico e procedimentale della conferenza decisoria conclusasi il 3 marzo, per “adeguarlo” “al mutato quadro delle condizioni ed obiettivi prioritari della nuova Giunta Capitolina”. Voler considerare il nuovo progetto come un “progetto adeguato allegato alle osservazioni del proponente” appare una forzatura anche alla luce di quanto stabilito dalla Determinazione Direzione Regionale GO 4342 del 05/04/2017 (punto 6, pag. 53), secondo la quale il superamento dei dissensi espressi in conferenza dei servizi sarebbe dovuta avvenire in ordine al progetto esaminato, …mantenendo le opere pubbliche e di interesse generale” oltre a“garantirne la contestuale esecuzione con quelle private”.
Si chiede pertanto di esplicitare se e come l’Autorità procedente valuterà ammissibile il progetto adeguato scaturito dalle nuove determinazioni di Roma Capitale in un procedimento che, a nostro avviso, risulta del tutto estraneo al procedimento di valutazione in atto.
Si richiede inoltre in base a quali normative siano stati concessi al proponente settanta giorni per presentare osservazioni in merito al diniego espresso dalla conferenza dei servizi, invitandolo a consegnarle entro e non oltre il 15/06/2017 (termine ultimo previsto per la conclusione del procedimento avviato dal MiBACT – Soprintendenza ABAP di Roma – concernente la dichiarazione di interesse culturale sull’Ippodromo di Tor di Valle) anziché i dieci giorni previsti (dall’art. 10-bis L. 241/1990), che sarebbero scaduti il 15/04/2017. 

  1. La mancata sottoposizione, da parte di Roma Capitale, del nuovo progetto alla Conferenza dei servizi preliminare. Considerando le consistenti modificazioni introdotte, compresa la cancellazione o la riduzione di molte infrastrutture pubbliche previste, che costituivano le motivazioni del conferimento dell’interesse pubblico della proposta precedentel’iter comunale della nuova delibera (D.A.C. 32/2017) risulta incompleto. Infatti rispetto a quanto previsto sia dai vecchi commi della legge 147/2013 sia dai nuovi come riformulati dal D.L. 50/2017è mancato il nuovo studio di fattibilità e relativa dimostrazione dell’equilibrio economico/finanziario dell’intervento ed è mancata anche la formale sottoposizione del nuovo progetto a nuove Conferenze dei Servizi preliminari. E tale ambiguità, la cui soluzione non è più rinviabile,   è la stessa Direzione Regionale Territorio Urbanistica Mobilità (prot. 275110 del 30.05.2017 a firma Direttore Manetti e S.G. Tardiola ) a evidenziarla, in una risposta alla nota Dip. PAU con prot. 92820 del 25 maggio. Nella nota, gli uffici di Roma Capitale richiedevano, in riferimento ai pareri espressi nella Conferenza dei servizi preliminare svoltasi in data 31 luglio 2014 [sic] sullo studio di fattibilità, l’aggiornamento dei suddetti pareri e/o specifiche valutazioni sulla proposta progettuale adeguata alla indicazioni della Giunta con la Delibera n. 48 e la Memoria dell’11.05). La risposta degli uffici regionali è netta : “gli atti cui si fa riferimento attengono allo studio di fattibilità, si ritiene alquanto impropria la richiesta di valutazioni /osservazioni sia in ordine alla effettiva riconducibilità delle stesse nell’iter del procedimento in corso, sia con riferimento alla c.d.s. preliminare la cui avvenuta conclusione è peraltro sancita con vostra ormai nota deliberazione 132/2014”.

Si chiede pertanto di esplicitare se e come l’Autorità procedente intenda aprire una nuova Conferenza dei servizi decisoria senza che sia stata avviata e conclusa la fase preliminare da parte degli uffici di Roma Capitale e degli altri enti coinvolti. Si chiede, inoltre, di sapere, in mancanza di aggiornamento anche dello studio di fattibilità relativo all’attuale Progetto, da dove si evinca la dimostrazione dell’equilibrio economico/finanziario

  1. L’annunciata (da parte del rappresentante unico di Roma Capitale) e richiesta (da parte del proponente) applicazione dell’art.62 della L.50/2017. Il provvedimento, che interviene sui precedenti commi della legge 147/2013, prevede che l’approvazione del verbale della Conferenza dei Servizi decisoria “costituisce, ove necessario, adozione di variante allo strumento urbanistico comunale ed è trasmesso al Sindaco, che lo sottopone all’approvazione del consiglio comunale nella prima seduta utile”.

Sul punto si chiede di esplicitare due aspetti: 
1) nel caso che si decida per la prosecuzione del procedimento in corso, come verrà assicurato il rispetto del principio amministrativo tempus regit actum 
2) come verrà garantito il rispetto dell’espletamento della fase pubblicistica prevista dalle leggi vigenti (e non derogata dalla legge speciale), da svolgersi all’interno della nuova conferenzaper quanto riguarda quando e come sarà possibile raccogliere le osservazioni alla variante urbanistica dei cittadini e di tutti i soggetti interessati,  a chi sarà affidata l’elaborazione delle relative controdeduzioni, e in quale fase e con quali tempistiche, visti i termini ristretti stabiliti dalle citate normative.
Su tutti i punti registriamo che la stessa Direzione Regionale Territorio Urbanistica e Mobilità procedente, stando alla nota inviata ai Responsabili Unici il 22 giugno scorso (prot. 0319478), sembrerebbe non aver individuato un percorso procedurale univoco e scevro da dubbi e interpretazioni.
Infatti, per quanto riguarda la chiusura del procedimento, insieme ai nuovi elaborati depositati da Eurnova il 15 giugno come “Progetto allegato alle Osservazioni del proponente”, la Direzione Regionale invia, nella nota citata, agli stessi Rappresentanti Unici e alle Amministrazioni intervenuti, la richiesta di valutare, oltre alla  “rispondenza alle prescrizioni indicate nei pareri depositati in conferenza dei servizi ai fini del superamento dei dissensi espressi”,  se “la diversa formulazione proposta consenta la prosecuzione nell’ambito del medesimo procedimento ex L.147/2013”. E anche sul voler considerare il nuovo progetto un adeguamento del precedente, gli stessi Uffici regionali manifestano delle perplessità, visto che sempre nella nota si legge: “…dall’esame della DAC 32/2017 [Raggi/Montuori] sembrerebbe emergere che il progetto alla base della dichiarazione del pubblico interesse sia difforme da quello attualmente all’esame degli uffici regionali”  citando in proposito un parere dell’ Avvocatura Capitolina del 2014, in cui si affermava che, “trattandosi di normativa speciale [quella dei commi sugli stadi nella legge 147/2013], prevale su norme organiche  ed ordinarie di settore, e per ciò che non risulta espressamente disciplinato occorrerà svolgere un lavoro di “ricucitura” di cui sopra nel contemperamento degli interessi coinvolti“. 
Infine, per quanto riguarda la variante urbanistica, la stessa Regione, nella nota sopracitata del 22 giugno, ribadisce la necessità di espletamento della fase pubblicistica, laddove ricorda, tra  i motivi ostativi all’approvazione del progetto [Marino/Caudo], il  “mancato completamento del procedimento di variante Urbanistica, con particolare riferimento alla fase pubblicistica: l’omesso completamento delle procedure urbanistiche …è infatti impeditiva della conclusione positiva del procedimento…; inoltre l’omessa pubblicazione ai fini della raccolta delle osservazioni, momento tipico ed ineludibile di qualunque procedura urbanistica, ha sottratto ai soggetti interessati ed agli enti ed associazioni portatrici di interessi diffusi la possibilità di esercitare i propri diritti nel procedimento; del resto solo il completamento della procedura urbanistica da parte di Roma Capitale, comprensiva delle fasi partecipative, avrebbe comportato, all’arrivo di osservazioni e/o opposizioni, la possibilità di esame e controdeduzione delle stesse in sede di Conferenza”. 
In conclusione, chiediamo al Responsabile del Procedimento arch. Gianfrancesco e al Direttore Manetti, nella qualità di Presidente della conferenza dei servizi, di voler provvedere affinchè siano pubblicati sul sito http://www.regione.lazio.it/rl/trasparenzastadio/ gli argomenti e i riferimenti atti a spiegare i punti sovraesposti.
Al Presidente della Regione Lazio e all’Assessore competente, nonché alla Giunta regionale, che sarà chiamata a chiudere il procedimento con una propria determinazione e, nel caso di conclusione positiva della conferenza dei servizi, ad approvare definitivamente il progetto dello Stadio di Tor di Valle, chiediamo, ancora una volta, che venga garantito ai cittadini un percorso amministrativo all’insegna della trasparenza.
Su un tema oggetto di un così ampio dibattito pubblico, e su un intervento così impattante per la Città di Roma, ci sembra indispensabile che sia reso chiaro e pubblico ogni passaggio, compreso il citato “lavoro di “ricucitura” “per ciò che non risulta espressamente disciplinato”, che secondo l’Avvocatura Capitolina sarebbe stato necessario “nel contemperamento degli interessi coinvolti”.

In fede
Carteinregola
Cittadinanzattiva Lazio
CILD Centro di Iniziativa per la Legalità Democratica
OPA Osservatorio Pubblica Amministrazione
VAS Verdi Ambiente Società Roma



A proposito delle condizioni del gruppo Mezzaroma-Impreme

fonte: http://tg-talenti.blogspot.it/2017/09/a-proposito-delle-condizioni-del-gruppo.html

A proposito delle condizioni del gruppo Mezzaroma-Impreme: la lettera di un cittadino che aveva a suo tempo prenotato con compromesso un appartamento a tutt’oggi non consegnato, e che sta tentando da tempo di ottenere la restituzione della polizza fidejussoria: è stato il gruppo a ritirare la richiesta di concordato preventivo e a chiedere in data 23 marzo 2017 la ristrutturazione del debito, evidentemente in attesa della vendita dei suoi crediti in sofferenza da parte di Banca MPS e Unicredit. Intanto il Gruppo Generali gli ha RIFIUTATO l’escussione della polizza fidejussoria accesa da Impreme a garanzia del suo investimento, costringendolo a rivolgersi al Tribunale !

Questa era la situazione del gruppo Mezzaroma come ci era stata segnalata e avevamo pubblicato a luglio scorso:
LINK:  http://tg-talenti.blogspot.it/2017/07/oggi-al-tribunale-di-roma-udienza-e.html

IN MERITO A QUANTO DA NOI PUBBLICATO RICEVIAMO  LA SEGUENTE RICHIESTA DI RETTIFICA E PRECISAZIONE, che siamo lieti di raccogliere e pubblicare:

Egregia redazione buongiorno,

 a parziale correzione e/o completamento  di quanto da voi affermato in precedenti servizi volevo segnalarvi che la società Impreme SpA aveva inizialmente fatto richiesta di “concordato preventivo” (nov.2016) ma ad essa aveva rinunciato proponendo altresì richiesta di “ristrutturazione dei debiti” (data deposito presso tribunale di Roma 27.3.2017).

Questa variazione di operato (…..potremmo pensare “suggerita” da Assicurazioni Generali) ha comportato che chi, come me, si era subito rivolto alla compagnia assicurativa per richiedere l’escussione della polizza fidejussoria, ottenesse il diniego della stessa in quanto l’attuale operazione di ristrutturazione non rientra nei casi per i quali si possa essere rimborsati dell’anticipo versato alla Impreme per caparre confirmatorie.

 Leggendo sempre nella  vs. pagina affermate “…a maggio 2017 il tribunale Fallimentare di Roma ha rigettato la richiesta, non accogliendola!! Ed ora che succede?”.

 A me questo rigetto non risulta, anzi come voi stessi riferite l’altro giorno, questa procedura del Tribunale è ancora in essere (dopo 9 mesi…!) e sarebbe il fondo americano Varde che rilevando i crediti bancari si proporrebbe di concludere la costruzione degli immobili.

Personalmente ho da tempo richiesto la risoluzione del preliminare (il 19/10 p.v. ho la prima udienza in tribunale “ricorso per decreto ingiuntivo”).

Spero un giorno di riavere i miei soldi.

Un ringraziamento per il vs lavoro.

Cordialmente”    – Un cittadino, che si firma e ha lasciato indirizzo mail

 LA POLIZZA FIDEJUSSORIA DI CUI IL CITTADINO CREDITORE STA TENTANDO DI OTTENERE ESCUSSIONE E RIMORSO E’ QUELLA DI CUI AL DECRETO LEGISLATIVO N.  122/2005:
Informiamo lui e tutti i lettori che, nell’udienza del 12 luglio di cui vi avevamo parlato, il gruppo Mezzaroma-Impreme ha LIQUIDATO tutti i creditori, rimborsando tutti i crediti di coloro che avevano presentato la richiesta !

Con il trasparente intento di EVITARE la dichiarazione di fallimento…
Come vedete, tutelarsi, PAGA…… 

Facciamo quindi i nostri auguri al nostro concittadino affinchè possa recuperare i suoi sudati  risparmi investiti in un appartamento che a tutt’oggi NON gli è stato consegnato, e per cui sta tentando di ottenere escussione e rimborso della polizza fidejussoria di cui al citato decreto legislativo n. 122 del 2005 !



Banca MPS i crediti in sofferenza del Gruppo Mezzaroma

Banca MPS i crediti in sofferenza del Gruppo Mezzaroma aveva tentato di venderli al fondo York Capital Management, e senza due diligence, ossia la indispensabile perizia sullo stato effettivo dei conti del gruppo (???), ma poi ad acquistarli è stato VARDE, uno dei due fondi con Oaktree che a questo tentativo avevano reagito -come scritto da Milano Finanza- aprendo una vera e propria bagarre!! Cosa questo voglia dire si comprenderà meglio nelle prossime settimane…

 

fonte: http://tg-talenti.blogspot.it/2017/09/banca-mps-i-crediti-in-sofferenza-del.html



Il fondo americano VARDE rileva da Banca MPS e banca Unicredit i crediti in sofferenza del Gruppo Mezzaroma, che è quindi destinato a controllare!

Il fondo americano VARDE rileva da Banca MPS e banca Unicredit i crediti in sofferenza del Gruppo Mezzaroma, che è quindi destinato a controllare!

fonte: https://tg-talenti.blogspot.it/2017/08/il-fondo-americano-varde-rileva-da.html
5 LUGLIO 2017 
LINK: https://www.milanofinanza.it/news-preview/mezzaroma-varde-a-un-passo-dall-acquisto-dei-crediti-201707042005427405

Mezzaroma, Varde a un passo dall’acquisto dei crediti
Il fondo americano pronto a rilevare le esposizioni Mps (221 milioni) e Unicredit (142,3 milioni) vantate nei confronti della società immobiliare che ha un patrimonio di 542 milioni e debiti per 444,8 milioni.
Ancora un asset immobiliare da ristrutturare. E lo stesso protagonista per il salvataggio. Dopo essere intervenuto nella complessa operazione di ricambio azionario e gestionale del gruppo Boscolo , andando a rilevare sia le proprietà alberghiere sia il credito bancario (310 milioni vantati da 13 istituti, tra cui Unicredit, Banco Popolare, Mps e Bnl-Bnp Paribas), adesso Varde è a un passo dall’accordo…[…]

 

17 LUGLIO 2017
LINK:  http://paoladezza.blog.ilsole24ore.com/2017/07/20/varde-al-40-di-mezzaroma/

Come anticipato da un mio parterre lo scorso marzo, il fondo americano Varde è il cavaliere che salverà Mezzaroma.
La società aveva in corso proprie procedure di risanamento di fronte al tribunale…….
(QUESTO NE ERA LO STATO AL 12 LUGLIO…. )

 

 … ma Varde ha rilevato i crediti finanziari da quattro banche. Varde ha così acquistato i crediti di Mps, Unicredit, Aareal bank e Banco Bpm per 420 milioni di euro.
Dopo un aumento di capitale, Varde avrà il 100 per cento dei crediti e il 40 per cento della società.
Secondo indiscrezioni è probabile che Varde chieda qualche cambiamento nel management,anche se l’operazione non è ostile alla famiglia.
Varde possiede già house builder in altri Paesi europei, Crest nicholson in UK e dos puntos in Spagna e intende quindi procedere sullo sviluppo residenziali in diverse Nazioni.1 AGOSTO 2017
LINK:  http://www.financecommunity.it/lazard-con-varde-il-salvataggio-di-impreme-dei-mezzaroma

NEL FRATTEMPO…….
LINK: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/sequestrati-beni-85-milioni-allex-presidente-siena-1429216.html

LINK: https://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201708081015145943&chkAgenzie=ITALIAOGGI&titolo=Calcio, fallimento Siena, sequestrati beni per 8,5 milioni a ex presidente Mezzaroma

LINK: http://video.ilmessaggero.it/bancarotta_siena_calcio_maxi_sequestro_imprenditore_massimo_mezzaroma-2607730.html