Stranger Things

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FRIENDS DON’T LIE – the upside down

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Stranger Things Poster – Fan art (instant download)
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Digital Paper for Scrapbooking, Overlay and any kind of creation – paper pack instant download

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Digital Paper for scrapbooking and any kind of creation Instant download

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Condividiamo una riflessione dal Blog: “La Voce Nuda”

visita la pagina:  La Voce Nuda

Non accettare caramelle dagli sconosciuti

cappuccetto
Quando ci chiediamo perché molti uomini e anche alcune donne rifiutino di considerare violenza sessuale qualsiasi situazione che si discosti dal loro immaginario, faremmo bene a domandarci di quale immaginario si tratti, e quali siano i riferimenti socio- culturali di tali persone. Secondo questi illuminati pensatori, infatti, una situazione di violenza sessuale, e in particolare di stupro (giacché a loro avviso, senza coito, parlare di violenza sarebbe alquanto ozioso), prevede due o più attori che, come marionette, agiscono secondo uno script ben preciso; un copione che pare tratto da un’agiografia: genere letterario, va detto, che non brilla certo per originalità della trama.
Questo schema rigido ha come protagonisti una donna, se possibile dalla reputazione immacolata (aver avuto più di due, tre partner sessuali ne mina la credibilità); uno o più uomini, se possibile brutti, sporchi, cattivi e magari immigrati (una punta di razzismo non guasta mai ed è rassicurante: Lombroso docet, sempre).
La donna in questione non deve conoscere in alcun modo il proprio aggressore, e deve rappresentare lo stereotipo della brava madre di famiglia, o in alternativa della giovinetta senza grilli per la testa (niente sesso con partner casuali, niente abiti scollacciati, niente locali notturni, niente alcol, niente caramelle dagli sconosciuti, e così via).
La violenza sessuale avviene ex abrupto, in un luogo appartato dove la vittima sta svolgendo attività del tutto innocue (una corsa al parco, una passeggiata, una serata in spiaggia a riveder le stelle, eccetera). L’aggressore, la coglie alla sprovvista, in un raptus (che cosa significhi questa parola tanto cara ai giornalisti di cronaca, rimane un mistero) di violenza improvviso e inspiegabile. Lo stupratore è quasi sempre armato e, qualora non lo sia, è comunque corpulento e rude. Minaccia la vittima con un coltello o con una pistola. Nel caso non sia armato, la picchia selvaggiamente, per poi stuprarla.
Lei, la vittima, grida e si ribella: altre reazioni, come quella di rimanere pietrificata o di permettere all’aggressore di usarle violenza per salvarsi la vita, non sono previste, poiché darebbero adito a qualche chiacchiera sulla sua totale innocenza. Ma concludiamo: la vera vittima grida e si ribella fino all’ultimo, anche a costo di essere massacrata di botte o uccisa. C’est tout.
Se esiste una vera vittima di violenza, ne consegue che debba esistere anche una falsa vittima. Una vittima non proprio senza macchia; diciamo pure svampita, vanesia, sciocchina; una vittima che, a causa del proprio comportamento non del tutto irreprensibile, eccita l’istinto predatorio maschile. Non è forse vero infatti che, come i custodi del patriarcato (ah, questa parola, che tormento!) ci ricordano ogni giorno, l’uomo possiede il naturale istinto della caccia, e che quindi gli è quasi impossibile resistere alla vista di un paio di gambe ben tornite?
Va da sé che, a differenza della vera vittima, la falsa vittima di solito conosca, e molto bene, l’aggressore. O che, nel caso di un perfetto sconosciuto, dimentichi per un momento la regola aurea: mai accettare caramelle dagli sconosciuti.
La falsa vittima è dunque quella che accetta le caramelle: magari un passaggio in auto da un carabiniere un po’ troppo zelante che si offre di soccorrerla, per poi stuprarla sul pianerottolo di casa: che cavalleria d’altri tempi! La falsa vittima è quella che non grida e non si ribella, non perché abbia paura, o sia incapace di reagire, o ancora perché la diseguaglianza di potere tra lei e il proprio aggressore sia troppo grande; non perché si senta colpevole di aver accettato un invito a cena, un appuntamento; non perché l’aggressore sia il proprio marito, fidanzato, ex compagno. No: lei non grida e non si ribella perché in fondo un po’ di colpa ce l’ha. Se l’è cercata, ha taciuto per vent’anni, ha aperto la porta di casa, si è fidata di un ragazzo appena conosciuto su Tinder e ha accettato di incontrarlo. Ma quale vittima? Incosciente, irresponsabile, puttana. Approfittatrice, carrierista, donnaccia. Non lo sai come va il mondo? Non è che poi, a dirla tutta, ti è anche un po’piaciuto?
La vera vittima, in questo immaginario, è  una soltanto: Maria Goretti. Lei sì, che si è ribellata e si è fatta ammazzare.
Se non ti fai ammazzare, dunque, se hai paura e il tuo rifiuto non risuona forte e chiaro, non sei una santa. E se non sei una santa, in un paese dove i riferimenti sono ancora di matrice catto-fascista, non puoi essere altro che una puttana.

Leggete anche questo:
Fenomenologia della molestia

 

Grazie a Giulia Sara Miori

 

 



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Ecografo per smartphone

 © ANSA

fonte

Usa, ok a ecografo per smartphone
Via libera Fda per 13 applicazioni, compresa gravidanza

ROMA – Un piccolo dispositivo che trasforma lo smartphone in strumento per le ecografie ha appena ricevuto il via libera dall’Fda per 13 diverse applicazioni, comprese quelle in gravidanza. L’apparecchio, riporta la rivista Ieee Spectrum, ha le dimensioni di un rasoio elettrico, e nelle intenzioni del produttore un giorno entrerà in tutte le case come il termometro.

I primi esemplari del ButterflyIq entreranno sul mercato nel 2018, al costo di 2mila dollari, molto meno rispetto alle macchine tradizionali. L’apparecchio funziona con una tecnologia totalmente diversa da quella degli ecografi tradizionali, in cui delle micromacchine simili a tamburi generano un’onda sonora che colpisce il corpo, il cui rimbalzo viene poi analizzato da un’intelligenza artificiale. Tutti i controlli e il salvataggio dei dati sono affidati allo smartphone a cui è collegato. E’ stato approvato fra le altre cose per le analisi del cuore, fetali e ostetriche e per la diagnosi di problemi all’apparato muscoloscheletrico, anche se al momento solo per l’uso da parte di medici in contesti ospedalieri.

“Ma la strada per portarlo nelle case è tracciata – afferma John Martin, capo della divisione medica della Butterfly Network, che produce il dispositivo -. Credo che un giorno il dispositivo sarà in tutte le case per risparmiare ansie e visite al pronto soccorso. Se un bambino cade, ad esempio, e si lamenta di un dolore al braccio, i genitori potranno fare una veloce ecografia per verificare lo stato dell’osso, magari poi inviando il referto al pediatra”.



Aggiornamenti di sicurezza per macOS 10.12 Sierra e OS X 10.11 El Capitan

Ricordatevi di eseguire questo importante aggiornamento

Apple ha rilasciato aggiornamenti di sicurezza per macOS 10.12 Sierra e OS X 10.11 El Capitan integrando, tra le altre cose, un fix per “KRACK”, la vulnerabilità intrinseca della cifratura WPA2 che consente il riutilizzo delle chiavi crittografiche.

 

macOS 10.12 Sierra e OS X 10.11 El Capitan, update di sicurezza per la vulnerabilità KRACK